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"Logiche dei mondi" (2006) rappresenta la continuazione del programma filosofico inaugurato da Badiou con "L'essere e l'evento" (1988). Se nel primo volume si trattava di determinare l'essere delle verità come molteplicità generiche, ora l'analisi si concentra sull'apparire di tali verità all'interno di mondi determinati. In un confronto serrato con la filosofia trascendentale e servendosi di alcuni strumenti concettuali estratti dalla logica matematica e dalla topologia, il filosofo francese ripensa la sua teoria del soggetto, incentrandola sulla categoria di corpo. Al mantra del materialismo democratico - non ci sono che corpi e linguaggi - e al suo imperativo "vivi senza idea", la dialettica materialista oppone l'eccezione delle verità eterne e la possibilità di farne esperienza.